Sabato 21 settembre, alle ore 19:00, presso lo Spazio MaTer in via Valle Inferiore, 6 a Todi, appuntamento con Tracing Vibrations Performance and Poetry.
Ospitato in un palazzo storico accanto al nucleo nevralgico della città, Piazza del Popolo, lo spazio risponde all’intento della giovane tuderte – nata come interior designer – Marta Angeli Coarelli di promuovere una nuova declinazione di spazio espositivo, di galleria d’arte. Mossa infatti dall’esigenza di scuotere quella staticità dell’involucro che cristallizza il contenuto, la curatrice concepisce lo Spazio Mater come un luogo in o del movimento. Da qui la scelta del nome Mater, ispirato alla figura di “Mater Matuta”, dea dell’aurora e del risveglio. La questione della rinascita si applica infatti su più fronti: nella riformulazione dell’entità della galleria e nella necessità di riattivare il palpito artistico della cittadina umbra, da sempre centro gravitazionale di noti personaggi del mondo dell’arte. In ciò risiede la costante vitale di uno spazio in movimento, pensato e voluto come luogo di sinergia delle idee, in cui far confluire simultaneamente diverse espressioni artistiche – statiche e performative – che possano coinvolgere il pubblico nella realizzazione di un’opera d’arte totale. Space Mater si propone così di diventare polo di aggregazione e di incontro, oltre che un microcosmo del ricordo e del recupero di quel florido ambiente culturale che ha da sempre connotato la città di Todi.
“Michele Ciribifera, Tracing Vibrations” a cura di Marta Angeli Coarelli, è il primo evento organizzato allo spazio MaTer e sarà visibile fino al 25 settembre 2019. L’esposizione si allinea ad un progetto più vasto che sceglie l’arte contemporanea come veicolo di scoperta di luoghi storici della città, solitamente chiusi in quanto privati. Così, nelle sale dal gusto volutamente minimal, ristrutturate attraverso un quasi archeologico lavoro di scavo e spoliazione per rivelare storici soffitti in mattonato voltati a botte, Tracing Vibration porta al pubblico le recenti ricerche sul suono dell’artista perugino. A tal proposito, all’inizio del percorso espositivo, è presente un’opera inedita creata appositamente in dialogo con la morfologia del contesto in cui è inserita ed è la stessa che dà il nome all’intera mostra. Tracciare la vibrazione è l’attività di Ciribifera che crea istallazioni e sculture dotate di diapason dalle diverse dimensioni ma capaci di riprodurre esattamente la frequenza 528h, detta anche suono del miracolo. Pertanto il suo lavoro si traduce in metodologia scientifica nel preciso calcolo tra materia e proporzioni che orchestrino un’armonia infinita grazie al coinvolgimento di un pubblico che non solo è invitato ad attivare la frequenza ma anche ad entrare all’interno delle stesse istallazioni per esperire o verificare l’effetto prodotto dall’intreccio di movimento e stasi, di corpo e materia. Anche la messa in mostra è frutto di una precisa operazione, maturata grazie all’intensa collaborazione tra la curatrice e l’artista che l’ha accolta nel suo atelier dandole la possibilità di essere testimone della fase di creazione. Così, in linea con le premesse concettuali dello Spazio Mater, a metà strada tra luogo dell’esposizione e luogo di ricerca e partecipazione, Ciribifera costituisce il punto di partenza di un inedito e innovativo progetto che risponde al nome di Marta Angeli Coarelli, volto ad arricchire il profilo culturale della città di Todi anche con possibili risonanze internazionali.
La performance Tracing Vibrations Performance and Poetry, a cura di Mariasofia Alleva, Elena Costanzi e Michele Trombettoni, sarà una performance sonora, fisica ed itinerante che prenderà le mosse ed interagirà con le opere di Michele Ciribifera, artista del quale, in questo periodo la galleria tuderte sta ospitando una personale.
Due donne movimenteranno la composizione lasciandosi trasportare ed ispirare dallo scenario creato dall’artista interagendo con esso. Lo stesso pubblico sarà protagonista, ascoltatore e verrà contagiato dai diversi linguaggi scenici.
Michele Ciribifera, artista umbro forgiato, si può letteralmente affermare, alla scuola della grande scultrice statunitense Beverly Pepper della cui omonima Fondazione è presidente, è artista eclettico e talentuoso che riesce, con apparente facilità, a rendere metalli ostili e pesanti in forme armoniche e leggiadre, in grado di generare vibrazioni sonore o movimenti sonuosi che interagiscono e modificano l’ambiente che le accoglie.